A Firenze, alunne della classe IV A in dialogo con Saba e con la poesia

 

Quest’anno abbiamo aderito alla XIV edizione dei Colloqui Fiorentini che si sono tenuti a Firenze dal 26 al 28 febbraio. Il tema centrale di queste giornate di studi è stato l’autore novecentesco Umberto Saba, sul quale abbiamo preparato, nei mesi scorsi, una tesina a partire dai versi “Ode la voce che viene dalle cose e dal profondo” tratti dalla bella poesia Il pomeriggio.

Abbiamo seguito con attenzione e interesse i lavori del convegno, ascoltando di mattina i relatori, a volte ‘dal vivo’ e in altri casi in videoconferenza, perché, considerando l’alto numero di partecipanti, eravamo distribuiti su più sale del Palacongressi di Firenze.

Tra gli interventi ci è sembrato rigoroso e ben argomentato quello del prof. Gibellini, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ci ha proposto una densa analisi della celebre poesia Amai; molto coinvolgente è stato anche il discorso del poeta Davide Rondoni, ricco di esempi efficaci e talvolta persino divertenti. Scrupoloso moderatore della maggior parte delle sessioni è stato il prof. Pietro Baroni, facente parte del comitato organizzatore.

Durante i dibattiti pomeridiani, in cui noi studenti eravamo coinvolti in prima persona, è stato continuamente proposto un quesito su cui tanti hanno espresso la propria opinione: “Saba ha davvero preso il ‘treno’ della vita?”. Questo interrogativo è diventato un po’ lo slogan dei Colloqui: chiunque intervenisse, anche su altri argomenti, ha voluto dire la sua a questo proposito e il dialogo con i testi di Saba si è subito allargato verso i grandi interrogativi esistenziali che da sempre ognuno di noi non può fare a meno di porsi e che i poeti riescono ad esprimere in modo sommo. Del resto il prof. Mauro Capassa, in apertura dei Colloqui, ci ha ricordato che “c’è un solo genere di uomini a cui interessa la poesia: quelli a cui interessa qualcosa in più della poesia. Quelli a cui, più che la poesia, interessa la vita. Per questo chi è appassionato alla vita finisce per appassionarsi di poesia”.

È stato bello vedere tante persone della nostra età emozionarsi leggendo i versi sabiani e sentirli citare a memoria passi significativi del Canzoniere. Durante l’ultima giornata abbiamo anche fatto la ola tutti insieme, quando abbiamo ascoltato un arrangiamento musicale della poesia Il garzone con la carriola e, insieme alla studentessa che si è improvvisata come cantante, abbiamo intonato i versi scelti per farne un ritornello: “Spalanchi le finestre o scendi tu / tra la folla: vedrai che basta poco / a rallegrarti: un animale, un gioco…”.

Inoltre questa occasione ci ha permesso di visitare Firenze (in quei giorni il clima era davvero primaverile) e di constatarne l’infinita bellezza. Pur non avendo tanto tempo a disposizione, abbiamo ammirato vari luoghi di grande interesse artistico come il Duomo e tutto il complesso di S. Maria del Fiore, la Chiesa di S. Maria Novella, Piazza della Signoria, il Ponte Vecchio e molte vie caratteristiche del centro storico del capoluogo toscano.

Nonostante la nostra tesina (dal titolo “Sol nel mio cuor c’è il sole e la piova”. Saba tra voci della memoria e memorie letterarie) non sia stata premiata tra quelle presentate dagli oltre 1700 ragazzi partecipanti, questa esperienza ci ha permesso di conoscere approfonditamente il grande poeta triestino, di leggere pressoché per intero la sua opera e di riunirci tra noi compagne di classe, anche prima del convegno, per preparare il lavoro, scrivere insieme, conversando e interrogandoci sulla poesia sabiana e consolidando, al tempo stesso, la nostra amicizia.

Un ringraziamento speciale va alla nostra professoressa di Italiano Novella Primo che ci ha dato la possibilità di partecipare a questa fantastica esperienza, da noi consigliata vivamente a tutti gli studenti dell’Istituto “G. Lombardo Radice” di Catania. Ringraziamo, infine, la Scuola e in particolar modo la nostra Preside e i suoi collaboratori che hanno promosso e sostenuto questa iniziativa.

 

                                                                                           Le alunne della classe IV A (Liceo delle Scienze Umane):

                                                                                           Martina Coco

                                                                                           Elisa Di Stefano

                                                                                           Annamaria Grasso

                                                                                           Simona Pulvirenti

                                                                                           Valentina Raitano