Dantedì(re). La parola detta.

In occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla scomparsa del “Sommo Poeta” i docenti di italiano delle classi 3D, 4A , 5A e 5LB hanno aperto le porte delle loro aule e, virtualmente, hanno incontrato un attore, in questo tempo in cui i teatri sono rimasti chiusi e che ha reso gli attori “esuli” dai loro luoghi di appartenenza.

Il nostro ospite d’eccezione è stato un attore d’innegabile talento, David Coco. Interprete cinematografico e televisivo di intensi ruoli e grande protagonista delle scene teatrali italiane che ci ha fatto “viaggiare” attraverso le parole eterne di un esule che, nel periodo più difficile ha partorito il capolavoro della letteratura di tutti i tempi.

Dopo aver illustrato le sue esperienze con grandi nomi del panorama letterario come Andrea Camilleri e Dario Fo, David Coco ci ha mostrato, con grande maestria, attraverso la lettura e l’interpretazione della Divina Commedia, come un attore si muove all’interno della partitura dantesca, facendo vivere i personaggi più amati delle tre cantiche e mostrando con la sua voce, attraverso il ritmo dell’endecasillabo a rima incrociata, il mondo immaginifico di Dante.

L’incontro ha visto la partecipazione attiva degli studenti, incuriositi da un mondo affine ai loro studi e allo stesso tempo misterioso e affascinante come quello teatrale, ponendo al nostro ospite svariate domande.

Avvicinare gli studenti alla trasposizione recitata di un testo letterario è stata la finalità prima del nostro seminario ma anche un grande momento di scoperta e condivisione.

L’arte, Dante ci insegna, riflette il periodo storico a cui appartiene ma ha la capacità di essere eterna.

Questo è un periodo in cui molti settori artistici sono stati messi a tacere dalla pandemia e a noi tutti, docenti e studenti, spetta il compito di trasmettere bellezza e conoscenza.

In quest’ottica un dialogo aperto tra scuola e teatro è certamente una strada da percorrere.

Prof.ssa Lucia Fossi